I RadioAmatori

I radioamatori operano per passione personale, senza scopo di lucro, con l’obbligo di trasmettere esclusivamente informazioni private, tecniche e meteorologiche, o comunque tali da non essere considerate in concorrenza con i servizi commerciali o pubblici di telecomunicazioni. Le loro trasmissioni avvengono su bande di frequenza specifiche, chiamate “bande radioamatoriali”, riservate esclusivamente a loro, che vanno dalle onde lunghe alle microonde (consulta il piano dettagliato delle frequenze). In particolare nelle bande delle onde corte, sfruttando la forte propagazione ionosferica, i radioamatori possono stabilire collegamenti anche tra stazioni agli antipodi, utilizzando potenze paragonabili a quelle di una comune lampadina e irradiate da antenne di dimensioni limitate.

Negli ultimi decenni, i radioamatori hanno contribuito significativamente allo studio della propagazione dei segnali radio su frequenze superiori ai 30 MHz, collaborando anche a iniziative condotte in occasione di studi ed esperimenti geofisici. Le loro esperienze sono riconosciute come di grande interesse teorico e pratico per lo studio delle radiocomunicazioni. Diversi satelliti spaziali sono stati messi a disposizione dei radioamatori proprio perché le esperienze da essi condotte, in particolare su frequenze dai 2 ai 40 GHz, si sono rivelate molto importanti per l’attivazione successiva dei satelliti per telecomunicazioni.

Con il passare degli anni, l’affollamento dello spettro elettromagnetico è aumentato a causa della diffusione delle applicazioni esistenti e della moltiplicazione di nuove, come le trasmissioni telefoniche digitali audio/video (GSM/UMTS) e i collegamenti via satellite dei servizi radiomobili, che richiedono uno spazio nello spettro radio. Per gestire tutti questi servizi in modo più o meno omogeneo a livello internazionale, ogni tre anni si tiene la WARC (World Administrative Radio Conference: Conferenza Mondiale per le Radiocomunicazioni), a cui partecipano i rappresentanti di tutte le Amministrazioni mondiali delle Telecomunicazioni. Anche la IARU (International Amateur Radio Union: Unione Internazionale dei Radioamatori) è sempre invitata a partecipare a queste conferenze, ma la sua presenza è limitata alla presentazione delle problematiche del servizio amatoriale, quindi non ha diritto di voto per modificare o emanare norme internazionali. L’ultima conferenza internazionale (WRC 03) si è tenuta a Ginevra dal 9 giugno al 4 luglio 2003.

È in corso di discussione con i Ministeri delle Comunicazioni e della Difesa, una richiesta di ampliamento di alcune bande radioamatoriali in VHF, UHF e microonde. Si spera che queste richieste possano essere accettate e consentire, così anche in Italia, l’utilizzo di nuove frequenze già assegnate a livello internazionale.

I radioamatori affiancano le autorità in vari servizi sociali, specialmente nell’ambito della “Protezione Civile”. Ad esempio, se a causa di una calamità naturale le telecomunicazioni in una località diventano carenti, operatori specializzati in situazioni di emergenza intervengono quasi immediatamente con squadre di volontari di pronto intervento dotati di mezzi e riserve per almeno tre giorni di completa autonomia anche dalle fonti di energia elettrica. È possibile così creare reti di radiocomunicazioni alternative di emergenza in grado di sostituire il sistema pubblico di telecomunicazioni. Ogni Prefettura è inoltre obbligata a disporre di una sala operativa pronta per ospitare antenne ed apparati radioamatoriali sulle varie frequenze HF, VHF e UHF, non appena il Prefetto emani l’apposita ordinanza, a seguito dell’evento calamitoso.

Il radioamatore negli anni si è evoluto e ha sempre cercato di applicare nuove tecnologie alle radio, una di queste è la comunicazione digitale via radio. La prima di tutte (1981) è stata il “packet-radio”, così denominata per la trasmissione di pacchetti di dati via radio, attraverso il protocollo AX25 (Amateur X25). Attraverso il packet è possibile scambiarsi messaggi (ma anche trasmettere e ricevere file di qualsiasi tipo) e tenersi costantemente aggiornati. In caso di calamità naturali, questa implementazione permette di scambiare testi scritti con molte più informazioni di un messaggio vocale, lasciando così i canali voce liberi per trasmissioni d’urgenza. Qualche anno dopo (1992) si è affacciato un nuovo sistema denominato APRS (Automatic Position Reporting System). Questo strumento, utilizzando il sistema di trasmissione dati già sperimentato dal packet (AX25), consente di inviare e ricevere in tempo reale su una mappa geografica dati di posizione (latitudine/longitudine) di qualsiasi tipo di stazione (fissa, mobile o portatile). Interfacciandosi con il protocollo NMEA dei moderni ricevitori GPS, il sistema APRS è in grado di estrapolare le stringhe di dati provenienti dai satelliti di posizionamento e ritrasmetterle via radio su una frequenza VHF internazionalmente assegnata a questo sistema: 144,8 MHz.

In questo senso, internet e il protocollo TCP/IP rappresentano l’ultima frontiera delle comunicazioni digitali in campo radioamatoriale. Sono attualmente in sperimentazione ripetitori e link isofrequenza collegati 24 ore al giorno con sistemi omologhi in qualsiasi altra parte del mondo, attraverso il protocollo internet VoIP (Voice over IP) opportunamente “rivisto e corretto” per adattarsi alle particolari esigenze radiantistiche. Anche le comunicazioni “wireless” a 2,4 e GHz stanno incontrando un notevole interesse da parte della comunità radioamatoriale, consentendo di estendere le possibilità di comunicazione attraverso un notevole incremento della velocità di scambio delle informazioni (diversi megabit).

Il radioamatore quindi si è costruito nel tempo una personalità propria che non ha eguali in nessun altro campo ed in tutto il mondo viene legittimamente riconosciuto il proprio operato. In questi ultimi anni in Italia però le nostre autorità hanno purtroppo operato numerose restrizioni di frequenza ai radioamatori portandoli ad effettuare dei cambiamenti radicali. Solo recentemente (marzo 2003) il Ministro delle Comunicazioni, on. Maurizio Gasparri, ha emanato un Decreto di regolamentazione per i radioamatori, atteso da ben 30 anni. Tale decreto sancisce, finalmente, precisi diritti e doveri, liberando i radioamatori italiani dall’incubo delle circolari interpretative emesse per decenni dai vari Direttori Generali del Ministero (a volte anche in contrasto tra loro). Emanato il decreto, arrivano nuovi problemi da risolvere, come la tutela delle stazioni radioamatoriali dalle restrittive norme previste contro la diffusione dell’inquinamento elettromagnetico. Anche in questo caso si conta di giungere ad una soluzione al più presto…

Autrice

Gina IW0FZQ